Maura Giubbolini

MAURA GIUBBOLINI

Maura Giubbolini, a destra, con Lorena Fiorini

Maura Giubbolini e la nipote Gioia Maria Scalvini gestiscono la storica boutique Albertina in Via Lazio 20, a Roma, dopo la morte della sorella di Maura, Albertina , avvenuta a Roma nel luglio del 2009.

Ecco un po’ di storia della famosa boutique. Albertina Giubbolini, più conosciuta come Albertina, introduce già negli anni Cinquanta la maglia nell’Alta Moda rendendola straordinaria grazie ad artigianali e  innovative tecniche di lavorazione. Albertina, definita la “Coco Chanel del Tricot” ha vestito diverse dive di Hollywood, come Liv Ulmann, Gloria Swanson, Clara Calamai, Ava Gardner, Lana Turner, Elizabeth Taylor, Joan Crawford, Audrey Hepburn e Bo Derek.

Nata a Colle Val d’Elsa nel 1921, impara dalla madre a usare una macchina da maglieria rudimentale, che diventa lo strumento ispiratore dei suoi capi unici. Nel 1951 si trasferisce a Napoli, dove lavora in un laboratorio di maglieria, ma è quando arriva a Roma l’anno successivo che, incoraggiata dallo stilista Emilio Schubert, apre il suo primo atelier in via Bellinzona 15 (attivo fino al 1963). Un atelier – laboratorio, dove continua la lavorazione artigianale della maglieria lanciando il marchio Albertina.

Dal 1954 partecipa alla Mostra dell’Alta Moda italiana che si tiene a Roma e nel 1957 presenta la sua prima sfilata a Palazzo Pitti. Nel 1966 le viene consegnato dal Centro internazionale del Costume e dell’Arte di Firenze l’Oscar per la Maglieria, premio della critica al miglior stilista dell’anno.

Negli anni Settanta i suoi modelli sono presenti nelle boutique delle maggiori capitali del mondo, fino all’Estremo Oriente. In questi decenni crea preziose collaborazioni con i grandi disegnatori come Rispoli (fine anni Cinquanta), Mario Vigolo (1957-58), Brunetta (1962-65) e Alberto Lattuada (1966-1985).

Alcuni dei suoi modelli, considerati come veri e propri capolavori di creatività applicata alla maglia, si trovano oggi

in alcuni dei musei più importanti in tutto il mondo, come ad esempio il Metropolitan Museum o il Museo del Fashion Institute of Tecnology – FYT entrambi a New York. Oggi alcuni suoi pezzi sono esposti nella mostra “The Glamour of Italian Fashion” al V&A di Londra.

La sua attività continua oggi grazie alla sorella e alla nipote.

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