FIRENZE,6 maggio 2013. In Santa Croce il ricordo di Luciano Schifano, un uomo dalle mille sfaccettature, un artista fra i più completi. Pittore, architetto, ingegnere, scultore, uomo dalle mani d’oro, come il re Mida qualsiasi cosa ha toccato è diventata d’oro. Uomo e nello stesso tempo bambino, con un cuore da bambino di fronte alla bellezza della natura, agli uccellini, alle fronde sospinte dal vento. Con i colori forti, con i disegni che parlano pur nel loro stile quasi infantile, ha saputo donare all’arte il fanciullo che è in tutti noi. Un artista a tutto campo che ha saputo cogliere il bello, forza e coraggio espressivo dalla natura che ha sempre cercato e sempre lo ha circondato, è andato avanti per la sua strada con la determinazione di chi ha l’animo pulito e intatto.

Pennellate decise, tratti definiti, forme sicure, senza tentennamenti che arrivano dritto dritto al cuore accompagnate da un’emozione ferma e in movimento, stabilita e provvisoria. L’emozione parte da lontano, si sposta veloce, lascia interdetti, senza difese, in balia completa del bello della creatività.

Uomo d’altri tempi, Luciano Schifano, che si è discostato in modo netto e determinato dall’arte fatta commercio, che ha sempre ringraziato Dio per avergli regalato un bene senza prezzo. Il talento è diventato mezzo per veicolare la ricerca, l’abilità è diventata con lui il sostegno per arricchire la vita degli altri, le sue doti, il suo stile, diventate impegno.

E’ doloroso parlarne al passato, una partenza la sua senza preavviso, in punta di piedi. La sua arte non finirà, continuerà,  ci farà compagnia, ci indirizzerà al bello, alla profondità della vita. Grazie Luciano.

 

Lorena Fiorini